Lo scorso 16 giugno, all'assemblea della Confcommercio a Roma, Berlusconi ha dato l'allarme sul fatto che "siamo tutti spiati" terrorizzando probabilmente qualche milione di italiani. Il 3 luglio, al TG4, ha ribadito il concetto: i cittadini italiani sono i più spiati del mondo e occorre difendere il loro diritto alla privacy. La strategia del terrore funziona sempre, almeno fino a quando l'informazione rivela che non c'era nessun pericolo e che le cose non erano esattamente così. Dunque il problema non è affatto Berlusconi ma il vuoto assoluto di informazione che si è creato fra lui e la verità. La responsabilità è solo ed esclusivamente di una classe di giornalisti incapace di fornire quel minimo di dati e di informazioni utili per uscire dalla trappola della disinformazione.
Le intercettazioni sono uno strumento fondamentale per le indagini sul crimine ma è noto che i sistemi per eluderle siano alla portata di tutti. L'agenzia per la sicurezza del governo indiano sta ragionando proprio in questi giorni sul problema della criptazione e della conseguente impermeabilità alle intercettazioni che Skype, Gmail e i Blackberry offrono: è un problema esattamente opposto al nostro, è in gioco la possibilità di intercettare. Come da diversi anni è stato evidenziato anche dagli esperti della sicurezza tedeschi, terroristi e narcotrafficanti utilizzano da sempre il protocollo VoiP, ed in particolar modo Skype, per sfuggire alle intercettazioni. E se mai si trovasse un modo per spiare le comunicazioni via Skype, è dal 2007 che Philip Zimmermann ha realizzato ZFone, un software derivato dal suo storico PGP che rende totalmente inattaccabile la comunicazione VoiP.
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Per criptare la comunicazione via cellulare, poi, esistono potenti software come il Gold Lock 3G un brevetto israeliano utilizzato dalle forze speciali e dai servizi di tutto il mondo, che si può acquistare tranquillamente su Internet (qui sotto potete ascoltare un esempio audio di quello che si sente quando si tenta di intercettare un telefono criptato con questo software). Senza bisogno di costosi telefoni satellitari.
A questo punto è evidente che l'allarme lanciato da Berlusconi non ha alcuna ragion d'essere (ne avrebbe di più un appello per trovare nuovi sistemi di intercettazione e di lotta alla malavita visto che delle nuove tecnologie se ne servono tutti, compresi i criminali). E quindi la strategia di comunicazione di Berlusconi ha tutt'altra finalità. Quale sia la verità e quali siano le vere intenzioni del presidente del consiglio dovrebbero spiegarlo, tutti i santi giorni, i giornalisti che si occupano di politica. Se non lo fanno, è solo per ignoranza tecnologica?
A proposito, volevate intercettare questa telefonata? Eccovi serviti: