Bastava così poco

Se fossero state un po' più previdenti, se avessero ragionato sulle conseguenze della rivoluzione digitale anche nel mercato dell'editoria, forse le grandi case produttrici di macchine fotografiche avrebbero potuto arginare meglio l'avanzata delle fotocamere installate sui cellulari, purtroppo per loro con qualità e risoluzione sempre maggiori. Abbiamo dovuto aspettare il 2007 perché Nikon dotasse modelli destinati al mercato amatoriale (come la Coolpix S51c) di un sistema Wi-Fi per spedire le foto via mail o condividerle in rete. E siamo arrivati addirittura al 2010 perché Kodak inserisse il tasto "share" sulle sue macchine della serie M, per condividere su Facebook, Flickr e Youtube. Ma siamo ancora lontani dall'introduzione su larga scala di un accessorio idiota come potrebbe essere un cavetto di collegamento fra una macchina fotografica professionale e un cellulare per trasmettere  le migliori foto scattate o condividerle in rete. Oppure un'antennina bluetooth. Oppure il Wi-Fi, che viene preso in considerazione solo adesso con i primi timidi tentativi. Come se non bastasse, qualche spiritoso fa raffronti tra le performance dell'iPhone 4 e quelle di una Canon. Tutto questo dovrebbe essere sufficiente per far correre ai ripari le grandi marche della fotografia professionale. Se i loro ingegneri progettisti fossero veramente più open minded (non tutti ragionano come Apple) avrebbero già fatto felici da tempo migliaia di fotografi e di reporter professionisti di tutto il mondo che ora lamentano perfino la concorrenza dei "reporter occasionali" dotati di cellulare.

iPhone 4 as good as the 7D? No, but it's amazing for what it is. from Take Zero Productions on Vimeo.

  • Temitopa.A |

    Le machine fotografiche sono destinate a perdere la loro egemonia. Possono continuare ad aumentare la definizione quanto vogliono, ma non è questo a conquistare le masse. Pochi oramai, hanno bisogno di una foto con qualità maggiore con quella ottenibile con un cellulare di 2-300 euro.

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